giovedì 23 agosto 2012

Caserta fra antiche e moderne mura


Caserta è un comune italiano di 78.872 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Campania.
La città è nota soprattutto per la sua imponente Reggia Borbonica, detta la Versailles d'Italia che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all'Acquedotto Carolino, è inserita dal 1997 nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco.
Caserta è legata urbanisticamente, senza soluzione di continuità ed è un  importante centro industriale.
Il comune di Caserta comprende, oltre al capoluogo, anche ben 23 frazioni, per una superficie totale di 56 km². Tra queste vanno ricordate San Leucio, comune a parte aggregato a Caserta sotto il Fascismo, famosa per il real belvedere e i setifici, e Casertavecchia, con il suo borgo medievale, il castello e il Duomo, del 1100, in stile arabo-romanico.

Caserta è situata in una posizione strategica rispetto ai grandi assi stradari. In particolare, è servita da due uscite dell'A1, è altresì situata al centro della via Sannitica, la strada voluta dai Borbone.
Nella provincia di Caserta si trova la zona pianeggiante più estesa della regione  Campania e di ciò risente anche il clima. La parte che va dalla costa sino ai primi monti che circondano il capoluogo, risente dei benefici influssi del mare, che si fanno sentire soprattutto in inverno con temperature miti e maggiore umidità. Assai diverso rispetto alla costa ed alla pianura casertana è il microclima dell'area matesina. La zona interna della provincia è infatti caratterizzata da numerosi rilievi sia collinari che montuosi e spesso sono investiti dalle correnti fredde da Nord-Est apportatrici di forti diminuzioni della temperatura con nevicate in inverno. La zona del Matese è una delle più piovose e nevose della regione.
Caserta non ha origini recenti: intorno al 423 a.C. venne conquistata dai Sanniti e nel 211 a.C., dal momento che si schierò con Annibale in opposizione ai Romani, venne condannata all'esproprio a alla centuriazione e quindi alla frammentazione del proprio territorio in grandi appezzamenti. Agli inizi del VIII secolo fu distrutta dalle invasioni dei Longobardi di Capua, fino ad essere completamente distrutta nel 863 d.C. per iniziativa di Pandone il Rapace.
Notizie certe intorno a essa si hanno solo nel Medioevo quando compare per la prima volta con il nome di Casairta; venne incorporato nel Ducato di Benevento e nel 879 venne incamerata dai conti di Capua. Ruggero II la eresse a Contea nella prima metà del XII secolo e si costituì lo Stato casertano; la città visse un periodo di splendore grazie a Roberto di Lauro, capostipite della nuova signoria. Furono infatti costruiti il Palazzo Vescovile, la Casa Canonica, mentre proseguiva la realizzazione della Cattedrale.  Successivamente, però, la signoria passò nelle mani della famiglia d'Aquino e a quella Angioini, poi appartenne ai Sanseverino, ai Ribulsi, ai Della Ratta. Caterina Della Ratta, figlia del conte Francesco, sposò dapprima Cesare d'Aragona, figlio naturale di Ferrante (uomo di fiducia del re), in seguito convolò a seconde nozze con Andrea Matteo d'Acquaviva, conte di Conversano, con il quale ebbe inizio la dinastia degli Acquaviva, che durò dal 1544 fino al 1634.
Egli concordò anche il matrimonio tra la pronipote della contessa di Caserta Anna Gambacorta e il nipote Giulio Antonio, con il quale Caserta visse il periodo di maggiore sviluppo, purtroppo segnato anche dall'epidemia di peste del 1656..
Il principato fu venduto a Carlo di Borbone intorno al 1750, quando la città si abbellì grazie alla maestosità del Palazzo Reale; la sede vescovile si trasferì da Caserta Vecchia nella Caserta attuale con ordinanza del Papa Gregorio XVI del luglio 1841 e diede vita ad una nuova cattedrale. Grazie a Ferdinando II Caserta divenne vero e proprio fulcro degli affari di Stato.
Nel 1819 la città fu nominata capoluogo di provincia di Terra di Lavoro, soppressa poi nel 1927; ritorna capoluogo di provincia qualche anno più tardi, nel 1945.
Garibaldi pose qui il proprio quartiere generale; dal 1926 fino al 1943 fu sede dell'Accademia dell'Aeronautica Militare Italiana. Dall'ottobre 1943 vi si stabilì il comando supremo di Napoli e il 29 aprile 1945 il generale Von Vietinghof vi firmò la resa dell'esercito tedesco presente in Italia.
La provincia di Caserta , conosciuta con il nome di Terra di Lavoro fino al 1927, anno in cui questa venne soppressa, comprende l'intero settore nord-occidentale della Campania.
Il nome originario della suddetta regione è Liburia, termine che deriva da un'antica popolazione denominata Leporini oppure Liburn, anche se molto ritengono che esso sia stato dedotto dal gentilizio Libor, poi tramutato in Labor a causa di una trascrizione errata o per distorsione fonetica.  Terra di Lavoro ebbe la sua massima estensione intorno al XIII secolo, epoca in cui includeva il territorio compreso tra il Tirreno, gli Appennini e la fascia meridionale della valle Roveto. E' stata anche una provincia del Regno di Sicilia, del Regno di Napoli e dell'Italia pre-repubblicana.  I centri più importanti erano Caserta, Capua, Gaeta, Sora, Nola, Teano, Isola di Liri, Arpino (luogo di nascita di Cicerone) e Aquino, oltre ai comuni delle isole Ponza e Ventotene.




Nessun commento:

Posta un commento