mercoledì 11 aprile 2012

Avellino e il Teatro Gesualdo


IL TEATRO CARLO GESUALDO
La storia del Teatro di Avellino comincia nel primo decennio dell’800 per volontà dell’intendente del Principato Ultra, Giacomo Mazas, intenzionato a regalare al “giovane” capoluogo di provincia un luogo di crescita sociale e culturale.
Il progetto, però, non decollò mai del tutto, incontrando sulla sua strada numerosi ostacoli che condussero, nel 1925 alla vendita dell’immobile che aveva ospitato la sala teatrale.
Avellino ha dovuto attendere quasi un secolo per riappropriarsi del suo teatro cittadino: nel 2002 l’opera architettonica, ricostruita in Piazza Castello, rinasce a nuovo splendore e, come in un ideale recupero della memoria storica, viene intitolato a Carlo Gesualdo, il “Principe dei Musici”. La struttura, firmata dagli architetti Carlo Aymonino e Gianmichele Aurigemma e inaugurata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, valorizza ed il centro storico del capoluogo irpino.
Ogni elemento urbanistico risulta perfettamente inserito in un sistema di spazi, di destinazioni d’uso e di percorsi. Il complesso teatrale, per la sua posizione strategica, gode della massima fruibilità, sia come luogo di spettacoli che come centro convegni, salotto intellettuale, laboratori di danza, di teatro e come centro di produzioni. Il Teatro non si presenta solo come lo sfondo di una piazza né come edificio isolato dal suo contesto urbano, ma come costruzione complessa. E tutte le sue parti risultano espressione di una sua specifica funzione. La scelta della scena a emiciclo che si affaccia su piazza Castello e il grande portale sulla circumvallazione sono “segnali” architettonici che ne attestano la sua presenza nel luogo.
All’interno del Teatro la sala principale a forma circolare, in ricordo del teatro all’italiana, garantisce un corretto e ottimale funzionamento del complesso, sia distributivo che visivo e acustico, in funzione delle varie destinazioni d’uso richieste. Infatti, il Teatro Carlo Gesualdo viene scelto per spettacoli di prosa, per l’opera, per i concerti, per il varietà, ospitando anche convegni e congressi culturali e politici. Con la stagione 2011/12 si celebra il decennale del Teatro Carlo Gesualdo che nei suoi primi nove anni di vita ha registrato oltre 500.000 presenze.
Un numero destinato a crescere grazie all’offerta culturale che ogni anno attesta il Carlo Gesualdo come uno dei principali punti di riferimento dell’intero Sud Italia.
Il nome del Teatro è dovuto al Il principe Carlo Gesualdo nacque a Venosa l' 8 marzo 1566, Figlio di un noto mecenate ed uomo di cultura, il principe Gesualdo mostrò sin da piccolo la sua passione per la musica, coltivata grazie agli insegnamenti di maestri del calibro di Pomponio Nenna, Giovanni de Macque, Stefano Felis, Scipione Stellache gli consentirono di eccellere nella musica polifonica, nella composizione di madrigali e di musica sacra, generi nei quali fu un vero e proprio precursore dei tempi. A soli 19 anni Carlo Gesualdo pubblicò il primo mottetto "Ne reminiscaris Domine delicta nostra".
Grande appassionato di caccia, le sue musiche raffinate, la sua innovazione nella ricerca melodica lo resero, in poco tempo, uno dei più ricercati musicisti dagli uomini di cultura di tutto il mondo. Come spesso accade agli artisti, la vita del principe di Venosa fu abbastanza travagliata. A segnare la sua esistenza fu un fatto di cronaca che lo vide, suo malgrado, protagonista. Dopo aver scoperto il tradimento della moglie, Maria d’Avalos, con il conte Fabrizio Carafa, Carlo Gesualdo non esitò ad organizzarne l’assassinio. Temendo, però, la vendetta delle famiglie dei due, si ritirò, nel 1596, nel Castello di Gesualdo, in provincia di Avellino, dove morì nel 1613 non prima di aver sposato Eleonora d’Este. Durante la sua permanenza in Irpinia, Carlo Gesualdo, forse cercare la pace dell'anima e il perdono di Dio, si dedicò molto alla cura del paese che lo ospitava.
La biglietteria del Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” è ubicata in Piazza Castello ad Avellino.

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