mercoledì 11 aprile 2012

Irpinia la castagna di Montella

Castagna di Montella (IGP) è il nome di un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione Geografica Protetta. Quella della castagna nella zona della città di Montella (un comune in provincia di Avellino nella regione storica dell'Irpinia), nonché nel territorio del disciplinare, è una cultura vera a propria.
Secondo molti l'importazione del castagno dall'Asia Minore, risalirebbe al VI-V secolo a.C. E quindi anche al sua coltivazione e la consumazione del frutto. Già dal 571, quindi con i Longobardi, si intuì l'importanza della coltura, e così fu emanata la prima legge per la tutela del frutto, evidentemente già all'epoca ritenuta una preziosa risorsa. Da allora la storia e lo sviluppo della castagna e di Montella, hanno camminato di pari passo.
 Il Giustiniani nel 700 scrisse « ... a Montella vi si respira buon'aria e si raccolgono in abbondanza castagne, noci e nocelle... »

Negli ultimi anni, i Castagni della zona hanno resistito anche a diverse malattie tipiche della pianta come il cancro corticale.
La castagna possiede molte sostanze dietetiche e nutritive, che vengono assimilate rapidamente dall'organismo. Troviamo amidi e zuccheri complessi, particolarmente indicate per l'alimentazione di giovani, sportivi e pratichi attività fisica impegnativa. I sali minerali, come fosforo e magnesio, soddisfano il fabbisogno oligominerale del corpo umano. Un altro elemento presente in notevole quantità è il potassio, ideale per il buon funzionamento degli apparati cardiovascolari e neuromuscolari, o comunque in grado di aumentare la resistenza alla fatica e migliorare le capacità lavorative.
L'amido è presente al 31% nel prodotto fresco, e al 60% in quello secco. Il frutto appena raccolto è facilmente deperibile Le vitamine che troviamo sono la A, B e C. Il potere calorico della castagna è alto, un etto del frutto possiede 230 calorie nel caso fresco, 350 nel secco. In percentuale, le castagne fresche contengono il 48% di acqua, il 3% di proteine, il 45% di carboidrati e piccole quantità di sali minerali. Le castagne secche contengono acqua per il 10%, proteine 5%, grassi 3%, carboidrati 80%, ferro mg 2, calcio mg 52, fosforo mg 90, sodio mg 19 e potassio mg 900.
La digeribilità delle castagne è maggiore per quelle lesse, diminuisce sensibilmente per le caldarroste.
La resa massima di frutti ammessa è stabilita in 25 chilogrammi per pianta e in 30 quintali per ettaro, anche in annate particolarmente favorevoli, quando è opportuno effettuare una cernita dei frutti migliori; il numero di piante per ettaro varia da un minimo di 80 a un massimo di 160. La Campania è la Regione italiana maggiormente interessata alla produzione di castagne con una media annuale che si aggira intorno ai 200/220 000 quintali, pari a circa 1/3 della produzione nazionale. 
La produzione annua locale complessiva è di circa 50-60.000 quintali. La castagna presenta all'interno più del 12% di frutti settati e ha pellicola che penetra in profondità nel seme e difficilmente si stacca. La castagna si presta a quasi tutti i tipi di consumo.
Il frutto ha ricevuto nel 1987 la Denominazione di Origine Controllata (DOC) risultando unico caso in Italia di prodotto ortofrutticolo. Il 14 luglio 1992 la Commissione UE, con Regolamento CEE N. 2081/92 ha attribuito alla Castagna di Montella il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP).
 Tutelando così la genuinità e la tipicità del prodotto, individuandone l'area di origine e produzione, nella stessa dove deve avvenire la trasformazione. Negli ultimi tempi è stato costituito un Consorzio di tutela al fine di vigilare alla corretta applicazione del disciplinare. L'altezza designata per i castagneti è tra i 500 e i 1000 metri, su terreni con esposizione favorevole, in modo da conferire al prodotto le specifiche caratteristiche di qualità. Sesti di impianto, potature, raccolta devono essere quelli tradizionali e sono proibite tutte le pratiche di forzatura.
La "Castagna di Montella" deriva almeno per il 90% dalla varietà "Palummina" e, per il restante 10% al massimo, da altre varietà e in particolare dalla "Verdola".
 Dall'art. 3 del disciplinare leggiamo:
« La "Castagna di Montella" corrisponde alle seguenti caratteristiche:
pezzatura: media o medio-piccola (75-90/Kg);
forma: prevalentemente rotondeggiante, con faccia inferiore piatta, base convessa, sommità ottusa mediamente pelosa;
torcia: di limitata lunghezza;
cicatrice ilare: di forma ellittica;
pericarpo: sottile, di colore marrone chiaro, facilmente staccantesi dall'episperma che, a sua volta, si separa con facilità dal seme;
seme: di polpa bianca, croccante e di gradevole sapore dolce. »
La resa massima di frutti ammessa è stabilita in 25 chilogrammi per pianta e in 30 quintali per ettaro, anche in annate particolarmente favorevoli, quando è opportuno effettuare una cernita dei frutti migliori; il numero di piante per ettaro varia da un minimo di 80 a un massimo di 160.
 La Campania è la Regione italiana maggiormente interessata alla produzione di castagne con una media annuale che si aggira intorno ai 200/220 000 quintali, pari a circa 1/3 della produzione nazionale. La produzione annua locale complessiva è di circa 50-60.000 quintali.
Altri centri di produzione sono  Calabritto, Bagnoli Irpino, Nusco, Cassano Irpino, Volturara Irpina, e una parte del comune di Montemarano e precisamente alla contrada Bolifano.

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