Apollosa è un comune italiano di 2.716 abitanti della provincia di Benevento in Campania.
La città si trova sulla destra della vecchia via Consolare, che da Benevento va nella valle Caudina.
Nacque forse in epoca romana lungo la via Appia. Secondo lo storico Alfonso Meomartini la forma originale del nome fu "La pelosa", "Lapillosa", "Pellosa", "Pelusia", "Lapelusa", "Apellosa" ed infine "Apollosa".
L'abitato sorse sulla cima di una piccola collina che dominava la via (in località "Terravecchia", dove prima della prima guerra mondiale si trovavano un mulino, la "Taverna del Passo" e una cappella dedicata a San Domenico.
L'iscrizione di Turpilio del VI secolo la cita come urbs ("città").
Sotto i Normanni fu in possesso dei baroni di Fenucchio, della chiesa di Santa Sofia a Benevento, ai Frangipane, ai Della Leonessa.
Nel 1460 era in possesso alla famiglia dei Della Leonessa: avendo questi parteggiato per Giovanni d'Angiò, il re di Napoli Ferdinando I distrusse l'abitato e questo fu in seguito spostato nella sede attuale.
In seguito il feudo fu ancora in possesso dei Caracciolo, dei Ricca, dei Piscicelli, degli Spinelli e dei Langellotti.
Vi è stato rinvenuta una colonna miliare della via Appia, datata al 203 (Settimio Severo).
Si conservano i ruderi dell'antico castello e un palazzo baronale.
Le chiese di interesse sono quelle di Santa Maria Assunta, di San Giuseppe e di San Giovanni.
Nel territorio comunale si producono: ulivo, vite, frumento, legumi, foraggi, frutta, legname.
Apollosa dista dal capoluogo di provincia circa 10 km.
Il comune ha una superficie agricola utilizzata in ettari (ha) di 477,45
Ad Apollosa a metà Settembre si rinnova ogni anno l’appuntamento con la tradizionale Sagra del Maialetto organizzata dalla Pro Loco di Apollosa.
Gli stand gastronomici proporranno succulenti pietanze preparate secondo antiche ricette: tagliatelle al sugo di maiale, cosciotti e filetti di maiale al forno, carne arrostita, salsicce, prosciutti e salami paesani a cui accostare ottimi vini della zona come l’Aglianico, la Falanghina e la Coda di Volpe.
Il protagonista della serata sarà il gustoso maialetto al forno preparato da personale qualificato secondo la tradizionale ricetta locale. Dopo la fase di macellazione i maialetti vengono tenuti in celle frigorifere per la
necessaria frollatura. Trascorse 24 ore vengono trasportati in una sala attrezzata, dove vengono lavati accuratamente con acqua e aceto di vino per prepararli alla successiva salatura e profumazione con spezie aromatiche. Dopodiché il maialetto viene sistemato in speciali teglie da forno per la successiva cottura. La manifestazione sarà allietata da spettacoli musicali e verranno allestiti stand per l'esposizione e la vendita di oggetti d'arte e di artigianato sannita.
“Una celebrazione incentrata unicamente attorno al sentimento religioso è la festa patronale di Sant'Anna che si festeggia il 26 luglio.
Dopo cento anni, con il simulacro di S. Anna si ripercorrono le vie del paese come nel 1911 quando lo stesso simulacro fu portato in processione per sconfiggere il colera: un miracolo sempre vivo nella memoria apollosana.
Nel 1911 il colera colpiva la provincia di Benevento; la prima vittima ad Apollosa ci fu l’8 Agosto e quando i 26, 27, 28 e 29, i decessi si erano accentuati, la mattina stessa del 29 Agosto gli Apollosani si affidarono alla Santa Protettrice, alla Sua intercessione verso Dio, con fede La portarono per le strade del paese, con fede riconobbero, alla Sua intercessione e non al caso, il cessare improvviso delle morti.
Questo è quanto gli annali raccontano, questo è quanto la memoria apollosana ci tramanda, questo è motivo di orgoglio, di commozione e di fede ad ogni ricorrenza ed in particolar modo in questa ricorrenza del centenario. I preparativi per questa particolare ricorrenza, da tempo evidenti in parrocchia, si avvertono in tutto il paese.
Un interessamento sempre crescente guidato dal parroco Don Vincenzo Capozzi.
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