Avellino è capoluogo dell'Irpinia e conta circa 58.000
abitanti.
San Modestino, è il santo patrono di Avellino ed è
festeggiato il 14 febbraio.
La città è situata nel cuore di una grande conca
dell'Appennino Campano dominata dai massicci montuosi dei Picentini e del
Partenio ed è circondata a sud-ovest dal monte Faliesi e a nord-est dal
Montevergine, il più importante e famoso monte del Partenio, meta di
pellegrinaggio per venerare la Madonna di Montevergine nel Santuario
benedettino del XII secolo, posto sul monte a 1272 m.
La città è attraversata da alcuni corsi d'acqua: il
Rigatore, il San Francesco ed il Fenestrelle, affluenti del fiume Sabato.
I dintorni del centro urbano sono rigogliosi di vegetazione:
prevale la coltura della nocciola, le pregiate "nocciole avellane”
Caratterizzato dal clima più rigido e piovoso della regione, l'avellinese è un
territorio costituito sostanzialmente da colline e montagne boscose.
Boschi di
faggio e di castagno sono predominanti su altre forme vegetali arboree.
Il nucleo originario
della città, Abellinum, si formò in prossimità dell'odierna Atripalda a circa 4
km dal centro di Avellino. Fu conquistata dai Romani nel 293 a.C., che la
sottrassero al dominio dei Sanniti.
Dopo la sua distruzione da parte dei Longobardi, gli
abitanti fondarono la nuova città di Avellino su uno sperone di tufo. . Lo
sviluppo demografico e urbanistico fu piuttosto lento a causa di alcuni
violenti terremoti e delle invasioni degli Aragonesi e dei Normanni. Durante la
signoria dei Caracciolo la città conosce una lunga stagione di crescita
demografica, di espansione urbanistica e di progresso economico. In questo
periodo, si afferma la produzione della lana: i pregiati panni di Avellino dal
tipico colore azzurro carico. Il commercio troverà una sede monumentale nella
Dogana dei grani.
Durante il primo secolo della loro Signoria, i Caracciolo
ampliarono il Castello fino a farne diventare un punto di riferimento per poeti
e viaggiatori. La peste del 1656 costituirà nulla più che una battuta
d'arresto. Nel '700, infatti, la città comincia ad assumere l'odierna
conformazione urbana: i principi Caracciolo abbandonano il Castello, si
trasferiscono in una nuova residenza, il Palazzo Caracciolo, attuale sede
dell'amministrazione provinciale, e avviano i lavori per la creazione del corso
principale della città. Nel 1806 la città di Avellino è nominata capoluogo di
provincia del Principato Ultra al posto della vicina Montefusco.
Sotto la dominazione dei Caracciolo la città venne abbellita
di importanti opere architettoniche. Il 1820 la vede protagonista dei violenti
moti rivoluzionari.
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