Benevento (Ben-viént in dialetto beneventano, Beneventum in Latino) è un comune italiano di 61.723 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Campania.
Città sannitica, romana, longobarda e poi pontificia, Benevento vanta un cospicuo patrimonio storico-artistico e un interessante patrimonio archeologico.
La chiesa di Santa Sofia edificata nel 760 dal duca longobardo Arechi II è entrata a far parte del patrimonio UNESCO all'interno del sito seriale Longobardi in Italia i luoghi del potere.
Territorio
Panorama di Benevento, con la Dormiente del Sannio sullo sfondo
La città si trova nell'entroterra appenninico della Campania, nella parte meridionale della regione storica del Sannio, in una posizione quasi equidistante dai mari Tirreno e Adriatico.
È posta in una conca circondata da colline; ad ovest in particolare, oltre la Valle Vitulanese, si trova il massiccio del Taburno Camposauro: le sue cime, viste dalla città, disegnano la sagoma di una donna distesa, la Dormiente del Sannio.
ARCO TRAIANO
È non solo il massimo monumento della città, ma uno dei migliori esemplari dell'arte traianea ed il più insigne arco onorario romano. Ha un solo fornice. Fu eretto, come attesta l'iscrizione ripetuta sull'attico delle due fronti, dal senato e dal popolo romano nel 114 all'inizio della nuova via Traiana, per ricordare ed esaltare il governo dell'optimus princeps, e terminato nel 117. I piloni sono decorati con bassorilievi; in particolare la faccia dei piloni rivolta verso la città presenta scene di pace, l'altra scene militari.
L'Arco fu inserito nel Medioevo nella cinta di mura della città, della quale costituì la Porta Aurea. Alto 15,60 metri, con fornice di oltre 8 metri, ha una ossatura costituita da massi di calcare ed un rivestimento di marmo.
TEATRO ROMANO
Il nuovo prevalere, sulla severa arte traianea, delle correnti elleniche promosse da Adriano trovò in Benevento il suo documento aulico nel grandioso Teatro, dalla scena che si stagliava preziosa di marmi policromi verso il virgiliano Taburno, dalla cavea candida e luminosa, dagli atri scintillanti di mosaici e di stucchi. Fu costruito sotto l'imperatore Adriano (inaugurato nel 126) ed ingrandito da Caracalla tra il 200 e 210. Realizzato in opus latericium, ricorda il Teatro di Marcello di Roma. Fu abbandonato in epoca longobardo, utilizzato come fondazione per alcune abitazioni e interrato. Inoltre nel XVIII secolo ad una navata fu costruita la chiesa di Santa Maria della Verità. Grazie ai lavori iniziati dall'archeologo Almerico Meomartini, poi interrotti con il terremoto del 1930 e continuati soltanto dopo la seconda guerra mondiale, fu riaperto al pubblico solamente nel 1957. Misura 90 metri di diametro e può contenere circa 10.000 spettatori. Si è perso gran parte del rivestimento marmoreo; sono giunti fino a noi la cavea, la scena, il primo e parte del secondo dei tre ordini di arcate.
CHIESA SANTA SOFIA
La chiesa di Santa Sofia è un edificio longobardo che risale circa al 760, di piccole proporzioni: si può circoscrivere con una circonferenza di diametro 23,50 m. Si tratta di una delle chiese più importanti della Langobardia Minor giunta fino ai giorni nostri, notevole soprattutto per la sua originalissima pianta stellare e la disposizione anomala dei pilastri e delle colonne (un esagono circondato da un decagono).
Fu quasi completamente distrutta dal terremoto del 1688 e ricostruita in forme barocche per volere dell'allora cardinale Orsini di Benevento (poi divenuto papa Benedetto XIII). Le forme originarie furono nascoste, e furono riscoperte solo con il discusso restauro del 1951.
La chiesa è parte di un più ampio complesso monumentale di cui fanno parte l'ex monastero, ora sede del Museo del Sannio, il campanile settecentesco e la fontana al centro della piazza, che si affaccia sul Corso Garibaldi. L'insieme fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, inscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco nel giugno 2011.
ROCCA DEI RETTORI
Il castello di Benevento, meglio conosciuto come Rocca dei Rettori, si trova nel punto più elevato della città, a dominare le valli dei fiumi Sabato e Calore, e le due importanti e antiche via Appia e via Traiana. Il sito era già stato utilizzato dai Sanniti, che vi avevano costruito una serie di terrazzi difensivi, e dai Romani, che vi costruirono un edificio termale (Castellum aquae), i cui resti possono ancora essere visti nel giardino del castello. I benedettini vi ebbero un monastero. La Rocca ricevette il nome attuale nel Medioevo, quando divenne sede dei governatori per conto del papa, i Rettori.
Il castello è di fatto costituito da due edifici distinti: il Torrione, costruito dai Longobardi a partire dall'871, e il Palazzo dei Governatori, costruito dai papi a partire dal 1320.
DUOMO
Sorto nel 780, fu ampliato nel XII secolo: a quell'epoca risale la facciata in stile romanico pisano, a tre portali, sormontate da un ordine di arcate e da una loggia. Il massiccio campanile in stile gotico è invece del 1280. Nel XVIII secolo il Duomo fu ulteriormente arricchito. Fu quasi completamente distrutto durante i bombardamenti alleati del 1943: ne rimasero soltanto il campanile, la facciata e la Cripta con i suoi affreschi, nonché la porta di bronzo del XII secolo, la Janua Major, composta da 72 formelle con bassorilievi (citata tra l'altro nel film Hannibal con Anthony Hopkins), recentemente restaurata. Il Duomo attuale, ricostruito nel dopoguerra, ha 5 navate. Sono in corso lavori di ripristino dell'aspetto antecedente la distruzione del 1943.
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