Il Santuario di Montevergine, è un complesso monastico mariano di Mercogliano, situato nella frazione di Montevergine: è monumento nazionale ed è una delle sei abbazie territoriali italiane. Al suo interno viene venerato il quadro della Madonna di Montevergine e si stima che ogni anno sia visitato da circa un milione e mezzo di pellegrini. L’ origine ufficiale del Santuario di Montevergine risale alla consacrazione della prima chiesa nel lontano 1126. Tuttavia l'ascesa di Guglielmo al monte era di qualche anno precedente.
Su quelle cime impervie il Santo era andato cercando un luogo solitario per raccogliersi in preghiera, ma fin da subito la sua fama e le sue virtù attrassero sul monte uomini e donne, discepoli e sacerdoti desiderosi di servire Dio sotto il suo magistero.
La nascita del Santuario fu quindi alquanto spontanea, Guglielmo non aveva mai pensato a una propria organizzazione monacale. Eppure in poco tempo le persone sopravvenute sul monte per seguirlo, avviarono un'intensa attività edificatrice, cosicché furono presto pronte le prime celle per i religiosi e una piccola chiesetta dedicata alla Madonna.
Al di là di alcune credenze popolari che hanno voluto legare l'origine del Santuario a un'apparizione della Madonna, si può dunque affermare che fu proprio lo spirito ascetico mariano di San Guglielmo e dei suoi discepoli a fare in modo che sulle cime del montePartenio si elevasse un faro di devozione alla Santa Vergine Madre di Dio.
Fu così che Montevergine si trasformò presto nel Santuario mariano più famoso e visitato dell'Italia Meridionale, e i pellegrinaggi assunsero la loro specifica caratteristica.
L’Icona della Madonna è avvolto da un alone di mistero, Dal Seicento si è dato credito alla leggenda che voleva tale icona dipinta fino al petto direttamente dalla mano di San Luca a Gerusalemme, esposta poi ad Antiochia e infine trasportata a Costantinopoli, l'attuale Istanbul. Durante l'VIII secolo, in seguito all'insediamento di Michele Paleologo sul trono di Costantinopoli, l'imperatore Baldovino II, in fuga, avrebbe fatto recidere la testa del quadro portandola con sé durante il suo esilio. La salvò, così, dalla sicura distruzione da parte degli iconoclasti che in quel periodo davano una caccia serrata a tutte le immagini sacre.
L'immagine del volto della Madonna sarebbe così giunta, per via ereditaria, nelle mani di Caterina II di Valois, che dopo averla fatta completare da Montano d'Arezzo, nel 1310 l'avrebbe donata ai monaci di Montevergine, facendola collocare nella cappella gentilizia dei d'Angiò.
La Basilica è opera dell'architetto Florestano di Fausto. La facciata, divisa in tre scomparti dove si aprono altrettanti ingressi, è rivestita di pietra bianca e al centro è posto un rosone decorato con vetri policromi che raffigurano l'incoronazione della Vergine.
All'interno non presenta particolari elementi di rilievo, ha uno stile romanico e si compone di tre navate, una centrale e due laterali divise per mezzo di cinque archi su entrambi i lati: sul fondo delle due navate laterali sono presenti due matronei sui quali è posto l'organo. L'altare principale è racchiuso da un coro ligneo in noce e radica di olivo, mentre sul fondo è posto il trono in marmo dove è collocata il dipinto della Madonna di Montevergine contornata da due angeli in marmo che sembrano reggere il quadro; l'altare si completa con marmi policromi, bassorilievi in bronzo e un mosaico, opera di Hainal.
Il soffitto è a cassettoni con rifiniture in oro zecchino, mentre la pavimentazione è in granito semilucido.
Dalla navata di sinistra si accede ad una sorta di cappella laterale chiamata della Penitenziaria, mentre sul fondo della navata destra si ha l'accesso alla basilica vecchia tramite un portale in stile gotico, risalente al XIII secolo, nel cui timpano è affrescato la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e Maria Santissima durante la prima pentecoste cristiana. Vicino alla nuova basilica, il campanile, inaugurato nel 1925, alto circa 80 metri e rivestito di granito bianco e grigio, la parte inferiore si presenta in stile ionico con tre arcate decorate da colonne mentre la parte superiore, dove è posta anche la loggia papale, internamente è diviso in 5 piani e sulle pareti esterne sono presenti alcuni decorazioni .
Della basilica antica, risalente al 1126 L'ingresso alla chiesa è dato da un'ampia scalinata angolare che da direttamente nel cortile del monastero ed è sormontata da un portale in ferro superato l'ingresso si accede ad un atrio coperto; La chiesa è a navata unica.
La cripta di San Guglielmo fu consacrata nel 1963 ed è divisa in tre navate: in quella centrale, sotto l'altare maggiore, è posto il sarcofago con le spoglie del santo ed decorato con scene salienti della sua esistenza terrena. Sempre nelle cripta, raccolte in alcune urne e collocate sui muri, le reliquie raccolte negli anni nel santuario di Montevergine.
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