sabato 14 aprile 2012

Napoli Sotteranea fra misteri e leggende


"Me staj purtanne pe vic' e vcariell' (Mi stai portando per vicoli e vicoletti) è un antico detto napoletano usato per indicare qualcuno che svia il discorso. Forse è nato proprio dalla particolare conformazione del sottosuolo partenopeo. "I vic e i vcariell'" non sono soltanto una caratteristica urbana della città, ma anche dei suoi sotterranei...
Nel sottosuolo di Napoli si cela un labirinto di cunicoli, cisterne e cavità che formano una vera e propria città che ricalca, in negativo, la città di superficie. La città sotterranea si estende sotto tutto il centro storico, ad essa sono legati miti e leggende ancora oggi vivi nell'immaginario collettivo dei napoletani.
Il sottosuolo di Napoli affascina ed impressiona per l'imponenza delle cavità, e quindi degli spazi, e per il dedalo di cunicoli che si intersecano per diversi chilometri sotto le strade ed i palazzi.
L'esistenza di Napoli sotterranea è legata alla conformazione morfologica e geologica del territorio partenopeo, composto da roccia tufacea che ha  caratteristiche di leggerezza, friabilità e stabilità del tutto particolari.
Le prime trasformazioni della morfologia del territorio, avvenute ad opera dei Greci a partire dal 470 a.C., danno inizio alla crescita di quel mondo affascinante che è la Napoli sotterranea. Tali trasformazioni sono state dettate da esigenze di approvvigionamento idrico, che ha portato alla creazione di cisterne sotterranee adibite alla raccolta di acque piovane, e dalla necessità di recuperare materiale da costruzione per erigere gli edifici di Neapolis.
Durante il dominio romano l'esistente acquedotto fu ampliato e perfezionato, ma con l'avvento degli Angioini, nel 1266, la città conobbe una grande espansione urbanistica cui, ovviamente corrispose un incremento dell'estrazione del tufo dal sottosuolo per costruire nuovi edifici, confermando una peculiarità di Napoli: quella di essere generata dalle proprie viscere, dove i palazzi sorgono immediatamente sopra la cava che ha fornito il materiale da costruzione. Solo nel 1885, dopo una tremenda epidemia di colera, venne abbandonato l'uso del vecchio sistema di distribuzione idrica per adottare il nuovo acquedotto, che ancora è in funzione. L'ultimo intervento sul sottosuolo risale alla seconda guerra mondiale, quando per offrire rifugi sicuri alla popolazione si decise di adattare le strutture dell'antico acquedotto alle esigenze dei cittadini. Furono allestiti in tutta Napoli 369 ricoveri in grotta e 247 ricoveri anticrollo.
Un elenco ufficiale del Ministero degli Interni del 1939 annoverava 616 indirizzi che portavano nei 436 ricoveri suddetti, alcuni dei quali con più di un accesso. L'allestimento dei ricoveri portò ad un ulteriore frazionamento dell'antico acquedotto.
Finita la guerra, quasi tutte le macerie furono scaricate nel sottosuolo, quasi a voler seppellire con esse, anche tutti i ricordi di quel triste periodo. Fino alla fine degli anni '60 non si è più parlato del sottosuolo, anche se molti continuavano ad utilizzare i pozzi come discariche.
Dopo circa 20 anni di scavi e di bonifica, e grazie all'impegno silenzioso e al sacrificio di volontari che, dopo il lavoro, si calavano nelle viscere di Napoli per riportare alla luce un reperto storico di siffatta grandezza - un vero e proprio museo del sottosuolo - oggi è possibile conoscere una pagina inedita della storia di Napoli. 
Sulle mura sono graffite pagine di storia, nomi e caricature di personalità dell'epoca, costumi dell'epoca, soldati di varie nazioni, date, informazioni sui due sommergibili italiani - il Diaspro ed il Topazio - che operarono durante la guerra, ed ancora aerei e carri armati, nonché le esternazioni di chi, costretto a restare in quei luoghi per i bombardamenti, volle tramandare ai posteri le sue considerazioni.
Gli ingressi a Napoli Sotterranea sono due; Uno parte da Piazza Trieste e Trento( si va sotto i Quartieri Spagnoli, in vico S. Anna di Palazzo 52) L'altro accesso è situato in Piazza S.Gaetano  ingresso dalla zona Spaccanapoli…
Attraverso Vico S.Anna di Palazzo
Giovedì ore 21 Sabato ore 10 - 12  e 18  Domenica e festivi ore 10 - 11 - 12  e 18
Raduno Piazza Trieste e Trento - (Bar Gambrinus)
Le escursioni durano circa 60 minuti
Per gruppi organizzati è possibile effettuare escursioni anche in orari diversi da quelli indicati.
Attraverso Vico Cinquesanti.
Le escursioni si effettuano: dal Lunedì al Venerdì alle 12:00, 14:00, e 16:00.
Giovedì alle ore 12:00, 14:00, e 16:00 e 21:00. Sabato, Domenica e festivi dalle 10:00, 12:00, 14:00, 16:00 e 18:00.
Per gruppi, scuole pubbliche e private si accettano prenotazioni anche in orari diversi.
L’intera escursione dura circa 2 ore.

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