Il Decumano inferiore è un'arteria viaria del centro storico di Napoli (rappresenta il primo nucleo storico della città. Si tratta del centro storico più vasto d'Europa,[1] estendendosi su una superficie di 1700 ettari e racchiudendo 27 secoli di storia) ed è una delle vie più animate della città.
Essa è insieme al Decumano maggiore e al Decumano superiore, una delle tre strade che furono costruite dai greci e che attraversavano in tutta la loro lunghezza l'antica Neapolis (Napoli).
Le tre strade costituiscono i cosiddetti decumani di Napoli.
La strada è anche volgarmente chiamata Spaccanapoli in quanto divide, con la sua perfetta linearità, nettamente la città tra il nord e il sud seguendo l'antico tracciato del decumano inferiore (il più vicino al mare) del sistema di decumani e cardini del Centro Antico.
Dato che la struttura stradale di Napoli è originaria dell'antica Grecia, sarebbe più opportuno parlare di plateiai e non di "decumani", denominazione di epoca romana, che per convenzione ha sostituito l'originaria.
Spaccanapoli si suddivide in tre spezzoni:
Via Pasquale Scura che parte dalla cima dei Quartieri Spagnoli;
La parte centrale, costituita dalle vie Maddaloni, Domenico Capitelli, Benedetto Croce e San Biagio dei Librai. In questo tratto troviamo famose piazze di Napoli: piazza del Gesù Nuovo, piazza San Domenico Maggiore e piazzetta Nilo.
Una parte di Forcella.
In origine il tracciato aveva origine dalla Piazza San Domenico Maggiore e proseguiva fino a via Duomo. In epoca romana, la via si allargò e inglobò anche la zona dell'attuale piazza del Gesù Nuovo come testimoniano i resti delle terme romane ritrovate sotto il chiostro della chiesa di Santa Chiara.
Tra il medioevo e l'Ottocento divenne importante sia per i conventi degli ordini religiosi e sia per le abitazioni di uomini potenti che vi abitarono.
Tra gli edifici principali lungo il decumano, si possono citare alcuni:
La Basilica di Santa Chiara, La Chiesa del Gesù Nuovo, La Chiesa di Santa Marta, La Chiesa di San Francesco delle Monache, San Domenico Maggiore, La Cappella del Monte di Pietà, Palazzo Filomarino, Palazzo Venezia, Palazzo Petrucci, Palazzo Pinelli, Palazzo del Panormita, Palazzo di Sangro, Palazzo di Sangro di Casacalenda, Palazzo Marigliano, Piazzetta Nilo, Palazzo De Sangro di Vietri, Chiesa di Sant'Angelo a Nilo, Palazzo Diomede Carafa, Museo Filangieri.
Durante il rinascimento la via subì enormi cambiamenti, le strutture gotiche già citate vennero rimaneggiate oppure si realizzarono edifici sui suoli di antichi palazzi demoliti. I principali architetti del rinascimento napoletano furono il Giovanni Francesco Mormando e Giovanni Francesco di Palma che progettarono il Palazzo Marigliano e il Palazzo Pinelli.
Durante il '500, il Viceré Don Pedro de Toledo avviò un processo di espansione territoriale verso la collina di San Martino e allineò Spaccanapoli con un'arteria dei Quartieri Spagnoli, in modo da collegarli con il centro della città per favorire gli spostamenti. Tra il '600 e il '700 gli edifici privati e di culto subirono numerosi rimaneggiamenti. Nell'800 alcuni palazzi vennero di nuovo rimaneggiati o ripristinati nelle forme originali per la loro importanza, e solo nel secolo scorso, a causa della Seconda guerra mondiale, la chiesa di Santa Chiara riprese la sua struttura gotica celata dagli stucchi settecenteschi.
Una delle caratteristiche della zona di Spaccanapoli è il mercato dei presepi concentrato principalmente nella via San Gregorio Armeno, uno dei cardini che uniscono Spaccanapoli a Via dei Tribunali.
L'attività delle botteghe artigiane, dedite alla creazione di autentici capolavori, dura per tutto l'anno, ed ha il suo momento di maggior fulgore, chiaramente, nel periodo che precede il Natale
Negli anni '70 l'arteria diede il nome ad un'emittente locale che aveva sede lungo la stessa: Radio Spaccanapoli Sound.
Recentemente la Pay TV Sky ha messo in onda un approfondimento sulla tifoseria partenopea chiamato appunto "Spaccanapoli".
Dal 2008 La nuova squadra, prosieguo della storia fiction La squadra, è ambientata nella zona di Spaccanapoli, la quale dà nome al commissariato della serie.
Nessun commento:
Posta un commento